![Trivellazioni nel mare Adriatico]()
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Le Marche sono contrarie a nuove trivellazioni nell’Adriatico e nello Ionio”. Lo ha ribadito, oggi (Ndr: 18 settembre), a Bari, alla
Fiera del Levante, l’assessore all’Ambiente ed Energia,
Angelo Sciapichetti, nel corso dell’incontro con i presidenti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise e Puglia.
Una riunione che segue quella del 24 luglio scorso a Termoli e convocata per programmare iniziative istituzionali congiunte sul tema delle trivellazioni. Hanno partecipato i presidenti Marcello Pittella (Basilicata), Paolo di Laura Frattura (Molise), Luciano D'Alfonso (Abruzzo), Mario Oliverio (Calabria), Michele Emiliano (Puglia) e Sciapichetti per le Marche.
Al termine si è svolto un incontro con le associazioni ambientaliste. “L
e Marche hanno ribadito la propria contrarietà a ogni ulteriore progetto e attività di trivellazione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nei nostri mari - afferma Sciapichetti –
Ho comunicato che martedì prossimo (22 settembre, N.d.R.) l’Assemblea legislativa voterà la richiesta di referendum abrogativo dello sblocca Italia e decreto sviluppo che disciplinano la ricerca e la coltivazione degli idrocarburi in mare e in terraferma. I quesiti sono stati concordati, all’unanimità dalla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali e devono essere approvati, in forma identica, da almeno cinque Assemblee regionali, per la validità della richiesta di referendum”.
Secondo l’assessore, “
la Conferenza delle Regioni deve riprendere il confronto con il Governo centrale per una diversa attribuzione delle competenze in materia energetica. Le comunità locali non possono subire provvedimenti che vanno a discapito delle strategia di crescita e sviluppo dei territori. La strada che le Regioni intendono percorrere è quella tracciata nel Manifesto di Termoli: preoccupazione per lo sviluppo incontrollato delle attività estrattive, valorizzazione delle fonti energetiche alternative, scelte condivise attraverso la costituzione di una Cabina di regia tra gli organi dello Stato e le comunità regionali. Altre strade non sono percorribile, perché le Regioni costiere non sono disponibili a mettere a rischio i propri litorali, subendo interventi invasivi nelle aree marine”.
Sciapichetti ha auspicato un accordo e una condivisione delle strategie a livello “adriatico”, coinvolgendo anche i Paesi rivieraschi , in conformità con i trattati internazionali: “
È chiaro che un’azione incisiva e una politica di tutela della ricchezza del mare non possa prescindere da accordi e collaborazioni internazionali, perché l’Adriatico è un mare chiuso e comunque non indifferente rispetto a quanto accade nell’altra sponda. A Bari è emersa la volontà di delineare una strategia comune e di rafforzare le decisioni a salvaguardia delle nostre comunità”.