![Uva, vite, vino, vendemmia]()
Le
associazioni sociali, senza scopo di lucro, che hanno ricevuto
terreni confiscati alla criminalità, avranno
precedenza nell'assegnazione dei
nuovi impianti vitivinicoli. Un altro parametro privilegia gli investimenti nei terreni con maggiore permeabilità, dove l'antico vitigno
Pecorino dimostra particolare adattabilità.
Lo prevede una delibera della
Regione Marche che individua i criteri per il rilascio delle autorizzazioni 2019.
"Incentiviamo l'uso sociale dei beni acquisiti dalla criminalità, mafiosa e terroristica, mettendo a reddito, in questo caso, terreni che sono il frutto di attività illecite - evidenzia la vicepresidente
Anna Casini, assessore all'Agricoltura –
Aiutiamo le associazioni beneficiarie a rafforzare la presenza sul territorio, garantendo prospettive economiche alle loro finalità".
Nell'anno corrente le Marche potranno impiantare
173 ettari di nuovi vigneti, pari all'un per cento della superficie vitata regionale (17.331 ettari). Le deroghe sono disciplinare dall'Unione europea che, dal 2016, gestisce il potenziale vitivinicolo attraverso il regime delle autorizzazioni, concesse per l'un per cento (6.602 ettari) della superficie vitata nazionale.
Nelle Marche le disposizioni sono state condivise con i rappresentanti della filiera vitivinicola regionale. Prevedono un
limite massimo di superficie richiedibile pari a
dieci ettari, che potrà essere ridotto per soddisfare tutte le richieste che perverranno.