![Ponte della Badia ad Urbania]()
Si è
suicidata gettandosi dal ponte della Badia ad Urbania la
moglie del
funzionario pubblico
arrestato dalla Guardia di Finanza perché
accusato di aver manomesso degli appalti, destinandoli ad imprenditori da cui riceveva ricompense in denaro.
La donna, 45enne, era
indagata insieme al coniuge perché ritenuta di supporto nell'attività di
riscossione delle mazzette. Secondo gli inquirenti, infatti, avrebbe esortato il marito a "farsi rispettare" e a "riscuotere", mantenendo un resoconto degli incassi.
Dopo l'arresto del marito si era
trasferita a Sant'Angelo in Vado dalla madre. Nella mattinata dell'
8 ottobre, però, ha
fatto perdere le sue tracce. Questo ha portato ad un inizio delle ricerche, supportate dall'intervento di alcuni testimoni.
Nel primo pomeriggio un passante ha poi notato un'automobile parcheggiata in modo sospetto nei pressi del ponte ed ha avvertito le forze dell'ordine. I
Carabinieri e i
Vigili del Fuoco, accorsi in poco tempo, non hanno potuto che constatare il
decesso della 45enne avvenuto in seguito ad un
volo di 25 metri.
Le complesse operazioni di
recupero della salma hanno richiesto
alcune ore. In seguito, nell'automobile abbandonata, i Carabinieri hanno ritrovato un
foglietto scritto a penna, in cui la donna sosteneva la propria
colpevolezza per quanto accaduto. L'ispezione cadaverica ha legato il decesso ai traumi dovuti all'impatto.