![arresto, manette]()
Una donna
52enne residente a
Pesaro, separata e con due figli, è stata brutalmente
uccisa nel primo pomeriggio del
13 luglio,
colpita alla gola con un'arma da taglio dopo essere stata pestata mentre si trovava nella propria abitazione. Dopo aver commesso il crimine, l'
assassino è
scappato con l'
automobile della vittima, urtando contro un muretto.
Il corpo della donna è stato
ritrovato nell'appartamento pieno di sangue
sabato 14 dal figlio 24enne, che si era precipitato a casa della madre poiché allertato dall'attuale compagno della donna e da alcuni colleghi che
non l'avevano vista al lavoro da venerdì pomeriggio.
Inutile ogni soccorso da parte del
118 chiamato dal ragazzo.
Nessuno, tra i vicini di casa, ha detto di aver
sentito richieste di aiuto o urla. Ciò ha stupito gli inquirenti, poiché la scena del delitto si trovava in un appartamento separato da quelli adiacenti da pareti molto sottili e vicino ad un ristorante piuttosto frequentato.
Nella notte tra il 14 e il 15 luglio, sono stati
interrogati i sospettati, una decina di persone su cui si erano focalizzate le indagini. Dopo aver negato più volte la propria colpevolezza un
38enne, imbianchino di origine marocchina,
ha confessato di aver commesso il delitto.
L'uomo è stato incastrato dai
frequenti contatti telefonici con la vittima, che vedeva spesso, talvolta accompagnandola al lavoro. Per questo motivo, infatti,
la donna gli aveva aperto tranquillamente la porta permettendogli di entrare in casa propria senza avere paura.
L'omicida, già noto alle forze dell'ordine per questioni legate alle
sostanze stupefacenti anche se privo di condanne a suo carico, ha ammesso di avere ucciso l'amica mentre era
sotto l'effetto di cocaina e, per questo, di
non ricordare nulla di quanto aveva commesso.
Gli inquirenti
escludono che il delitto possa essere un
femminicidio, sono inoltre improbabili
motivi passionali o
economici. L'omicidio sarebbe quindi scaturito per
futili motivi, esaltati dal consumo di cocaina da parte del carnefice.
Il 38enne si trova in stato di fermo nel
carcere di Villa Fastiggi per il reato di
omicidio volontario aggravato da futili motivi.