![Una delle tante zone di Visso crollate per il terremoto del 30 ottobre]()
Il terremoto, oltre alle vittime e ai danni, sta aggravando la tendenza allo spopolamento delle aree interne delle Marche. A sostenerlo sono i dati, e i comuni delle Marche si stanno mobilitando sul tema con un documento che verrà presentato nell'ambito dell'
iniziativa del 30 giugno a San Benedetto del Tronto. In quel giorno si terrà infatti l'assemblea nazionale dei piccoli comuni e verrà data voce al documento sul tema "Controesodo – nuove politiche per i territori".
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Senza il presidio del territorio garantito dai sindaci - ha detto
durante un incontro Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche -
il tema dello spopolamento già presente nell'agenda politica in questi anni, ed aggravatosi dopo il sisma, sarebbe già chiuso e ci saremmo dovuti rassegnare alla lacerazione delle comunità. Il dibattito sulla necessità di ripristinare i servizi, gli edifici pubblici e privati, riportare le persone nella propria terra, non deve riguardare solo le Marche – ha aggiunto –
ma deve riguardare tutte le aree interne italiane".
Roberto De Angelis, coordinatore dei piccoli comuni di Anci Marche, ha ricordato alcuni numeri che fotografano
la situazione regionale. "
Nelle Marche 163 comuni su 239 sono sotto 5mila abitanti, occupano più del 54% del territorio che rappresenta il 22% della popolazione con capacità reddituale povera rispetto ai comuni della costa".
![L'incontro dell'Anci Marche del 27 maggio 2017: il presidente Mangialardi]()
Presente all'incontro Fabrizio Cesetti, Assessore al Bilancio ed agli Enti Locali della Regione Marche, che ha riconosciuto "
il valore del lavoro capillare svolto dai sindaci che sono state fonte di idee, proposte, richieste per tutelare le comunità in un contesto da post guerra e nel quale la riantropizzazione di queste aree sia una priorità".
Negli ultimi 20 anni l'Italia ha speso
circa 50 miliardi per affrontare le emergenze, quindi una media di quasi 3 miliardi l'anno. "
Se fossero garantiti anche per il futuro – ha aggiunto Pietro Marcolini, Presidente dell'Istao -
consentirebbe di sviluppare una prevenzione eccezionale. La Regione Marche potrà contare sui 248 milioni della solidarietà interregionale e su un miliardo all'anno per i prossimi 3 anni: i fondi vanno utilizzati per il capitale sociale fisso quindi i beni storici, culturali e la ricerca di attività compatibili, artigianato artistico, agricoltura".